CATALOGO MIA Febbraio 2012.

Da molti anni Edoardo Romagnoli ha stabilito un rapporto particolare con la luna che lui ha reso protagonista di molte delle sue fotografie mentre lei, da par suo, ha accettato di posare in una sorta di esclusiva riservandogli le apparizioni più insolite e spettacolari. Da questa simbiosi dialettica è nato un lavoro estremamente complesso iniziato con una ricerca sul movimento in bianconero e ora sfociato in più articolate visioni dove i cromatismi assumono un ruolo nuovo e centrale. Apparentemente il fotografo si aggira all’interno dello spazio urbano alla ricerca di spunti e ispirazioni o punta il suo obiettivo sulla bellezza del paesaggio naturale. In realtà, e la cosa la si scopre solo dopo un po’ di tempo aguzzando lo sguardo, Edoardo Romagnoli sta abilmente cercando il palcoscenico più adatto per ospitare la “sua” protagonista. Perfino di fronte alla bellezza del Monte Bianco che riprende in modo da ricordare, nel susseguirsi dei profili montuosi, le antiche opere pittoriche che lo ritraevano, il fotografo non si perde: attende l’arrivo della luce, la imprigiona fino a farne emergere una colatura bianca e infine trasforma il tutto in una immagine dominata dal senso antico della magia. Quando poi – nelle campagne avvolte dalle atmosfere notturne della Lucchesia – punta la macchina verso il cielo coperto di nubi, è ancora una luna di passaggio a creare quelle fascinose scie che forse evocano apparizioni da fantascienza. La capacità di congelare il movimento in una immagine che lo contiene spinge Edoardo Romagnoli a creare un suo particolarissimo stile fatto di mille sfumature tutte da scoprire: così il suo modo di osservare dal basso in alto i modernissimi edifici della nuova sede milanese della Regione Lombardia non è solo l’indicazione di un originale approccio all’architettura, ma la ricerca di un ambito al cui interno far muovere la sua luna consentendole di spostarsi con movimenti rapidi, di lasciare una scia, di rimbalzare sulle superfici dell’edificio così trasformato in una grande, bellissima voliera capace di imprigionare con la luna i sogni e le follie che conserva al suo interno.

Roberto Mutti